Panthera pardus orientalis
Leopardo dell'Amur | |
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Panthera pardus orientalis al Colchester Zoo in Inghilterra | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Felidae |
Genere | Panthera |
Specie | P. pardus |
Sottospecie | P. pardus orientalis |
Nomenclatura trinomiale | |
Panthera pardus orientalis Schlegel, 1857 |
Il leopardo dell'Amur (Panthera pardus orientalis), noto anche come leopardo della Manciuria e leopardo dell'Estremo Oriente, è una sottospecie di leopardo originario delle zone montane della taiga e altre foreste temperate in Corea, Cina nord-orientale e della Russia orientale. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha ritenuto il leopardo di Amur in pericolo critico, nel senso che si ritiene una specie a rischio estremamente elevato di estinzione in natura.[1] Si tratta di uno dei più rari felini del mondo, nel 2007 si stimava ci fossero 19-26 esemplari. Nel 2016 circa 60 e nel 2018 ben 103. Resta una specie in pericolo critico di estinzione anche se il suo numero è notevolmente cresciuto[2].
Indice
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il suo nome comune deriva dal fiume Amur; altri nomi comuni per indicare questa sottospecie sono «leopardo dell'estremo oriente» e «leopardo siberiano».
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il leopardo dell'Amur si differenzia dalle altre sottospecie esistenti di leopardo per la pelliccia più lunga, che è un adattamento al clima rigido e gelido della taiga. La pelliccia del leopardo dell'Amur è arancio dorato e d'estate è lunga circa 2,5 cm. Durante l'inverno, la pelliccia cresce fino a circa 7 cm, facendosi anche più chiara, fino a diventare di colore crema pallido. Ha dimensioni medio-piccole rispetto alle altre sottospecie di leopardo, il maschio pesa mediamente dai 32 ai 48 kg di peso e la femmina è più piccola.[senza fonte]
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Questa specie era diffusa originariamente in tutta la penisola coreana, in Cina nordorientale e in Russia sudorientale; la maggior parte del suo areale si sovrappone a quello della tigre siberiana. Ma oggi è estremamente prossima all'estinzione, con solamente pochi esemplari, tra 25 e 34, rimanenti sui monti Sikhote-Alin della Russia meridionale (solo sei di questi sono femmine), mentre è stato stimato che per salvare la specie dall'estinzione ne siano necessari almeno 100[3][4]. Si pensa che rimangano anche pochi individui sugli altopiani di Kaema e di Baekdusan, in Corea del Nord, ma lo status della specie in questi luoghi è sconosciuto. La distruzione dell'habitat e il commercio delle pellicce hanno diminuito drammaticamente il suo numero tanto da far diventare questo animale il più raro dei membri viventi sul pianeta della famiglia dei felidi. È stato sostenuto che anche i bracconieri (interessati alla pelliccia del leopardo e alla sua carne) abbiano contribuito al suo declino; comunque, non ci sono valide prove per sostenere questa ipotesi.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Sebbene il suo areale si sovrapponga a quello della tigre siberiana, la popolazione di questo felide non influisce pesantemente sulla sua vita, come avviene in altre regioni dove i leopardi vivono in vicinanza delle tigri. I leopardi dell'Amur tendono ad evitare di vivere o cacciare troppo vicino ai territori delle tigri, evitando così una competizione diretta per le prede.
Come tutti i leopardi, sono cacciatori molto abili e opportunisti. La loro dieta usuale comprende caprioli e cervi sika, lepri, tassi e piccoli roditori. Sono animali solitari, con abitudini prevalentemente notturne e vivono soprattutto in aree forestali.
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante il leopardo dell'Amur viva nella stessa area della tigre siberiana, ha ricevuto una minore attenzione dai media e dagli enti ambientalisti. Il leopardo dell'Amur è il più raro di tutti i grandi felini e in natura è sul punto di estinguersi. Soffre per la distruzione dell'habitat ed è estremamente vulnerabile ai disastri naturali, come gli incendi, poiché il suo habitat è molto frammentato. I leopardi dell'Amur preferiscono vivere in territori forestali, ma la maggior parte dei territori in cui vive sono circondati da fattorie e villaggi, fattore che rende più facile il bracconaggio.
I progetti russi per costruire un oleodotto attraverso l'ultimo habitat rimanente del leopardo dell'Amur sono stati recentemente reindirizzati su un tragitto più sicuro sotto la pressione del WWF e di altre organizzazioni ambientalistiche.
Per questa sottospecie di leopardo è stato stabilito un piano di gestione della popolazione (Population Management Plan). Il PMP è un progetto di cooperazione tra gli zoo ed altre strutture per animali in cattività per monitorare lo status di questo animale e portare avanti un piano di riproduzione dell'attuale popolazione vivente in cattività.
Il 16 aprile 2007 una femmina è stata uccisa dai bracconieri e così in natura sono rimaste solamente sei femmine[5][6].
Il 14 aprile 2012 Il WWF si impegna con un vasto programma per la difesa del leopardo dell'Amur in 6 punti:
- Sviluppare un piano anti bracconaggio
- Rafforzare i controlli alle dogane e nei punti dove i bracconieri agiscono.
- Potenziare la rete dei centri di assistenza veterinaria.
- Promuovere un uso sostenibile delle risorse per sensibilizare le popolazioni locali.
- Usare legname di pino invece di quello locale
- Attuare uno studio approfondito su questa specie per conoscere meglio le sue abitudini.
Recenti studi dell'accademia delle scienze russa hanno dimostrato un incremento del 60% della popolazione negli ultimi cinque anni, portando il conto degli esemplari in libertà da poco più di una trentina a circa cinquanta[7]
Status in cattività[modifica | modifica wikitesto]
È una delle 4 sottospecie di leopardo inserite all'interno dei breeding programm europei (EEP). È un felino molto apprezzato negli zoo europei prestandosi a percorsi didattici legati alla conservazione della specie. Si stima che in cattività attualmente ci siano circa 220 esemplari mentre meno di 100 sono quelli presenti in natura, si tratta della sottospecie a maggior rischio di estinzione. È inserito anche all'interno dei breeding programm statunitensi (SSP) ed è così uno dei felini più popolari nel mondo degli zoo. Il coordinatore del breeding programm europeo è attualmente lo zoo di Londra (EAZA-2017). In realtà con le nuove linee che gli zoo prevedono per i grandi felini il leopardo è tendenzialmente sfavorito rispetto ad altre specie. Negli zoo moderni si cerca di eliminare "cages" e reti nelle exhibit degli animali lasciando il posto ad ampie aree aperte circondate da fossati e ricostruzioni degli habitat naturali. A dividere i visitatori dai nostri animali e a consentire la sicurezza sono prevalentemente fossati mentre le doti di arrampicatore e l'agilità del leopardo lo fanno una specie non adatta per questa concezione. Il leopardo ha infatti bisogno che la sua area venga chiusa dall'alto per evitare che balzi fuori o si arrampichi. I felini che rispondono meglio a questa nuova linea sono la tigre ed il leone asiatico ormai ambasciatori del settore "big cats" nei maggiori zoo europei.
Media[modifica | modifica wikitesto]
Una femmina di leopardo dell'Amur ed il suo piccolo sono stati mostrati negli episodi Da Polo a Polo e Foreste Temperate di Planet Earth.
(Il nome della femmina è «Skrytnaya». Significa «la riservata». Il piccolo è morto ad un anno e mezzo di età. Il giovane maschio era il frutto di un inincrocio. Suo padre era anche il padre di «Skrytnaya».)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b (EN) Jackson, P. & Nowell, K. 2008., Panthera pardus orientalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2019.2, IUCN, 2019.
- ^ Leopardo dell'Amur: la popolazione di felini raddoppia in sette anni
- ^ Group: Amur leopard close to extinction, CNN. URL consultato il 23 aprile 2007.
- ^ Leopard Near Extinction -- Only About 30 Remain, Kelly Hearn, National Geographic. URL consultato il 22 aprile 2007.
- ^ Hunters kill one of last surviving Amur leopards, CNN.com. URL consultato il 23 aprile 2007.
- ^ Yahoo News: Hunters kill one of last Amur Leopards
- ^ Raise a Glass to the Return of the World’s Rarest Big Cat, su takepart.com (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2013).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Panthera pardus orientalis
- Wikispecies contiene informazioni su Panthera pardus orientalis
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- ARKive, su arkive.org. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2008).
- Saving the Amur Leopard: "Amur Leopard Conservation Support Programme", su amur-leopard.org.
- The Tigris Foundation -- dedication to the conservation of the Amur leopard, su tigrisfoundation.nl (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2007).
- Oregon Zoo fact sheet and videos, su oregonzoo.org. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).
- WWF: World’s longest oil pipeline re-routed in Russia's Far East, endangered leopard habitat spared, su panda.org.
- WCS Russia, su wcs.org.
- Wildlife Alliance and Phoenix Fund's direct protection efforts for Amur leopards and Amur tigers in the Russian Far East, su wildlifealliance.org. URL consultato il 23 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).